Storia: Un picnic alla Piumogna

Una cascata di ricordi

Vivere un pomeriggio felice in un’oasi della Leventina

A Faido la cascata della Piumogna è il luogo ideale per un bel pic nic in compagnia della famiglia o degli amici. La bellezza della natura è avvolgente, la cascata rinfresca l’aria, ma nella località della Leventina anche la Storia è palpabile: già nell’Ottocento questo paese era un’ambita meta turistica, ma che c’entra la seta con tutto ciò?!

IL PERSONAGGIO

Omar Bariffi, un papà tra parco giochi e cascata

Omar Bariffi, un papà tra parco giochi e cascata
Presto, bisogna scattare una foto per immortalare quel turchese straordinario dell’acqua!

Non devi neanche scendere dall’auto per capire che il posto è perfetto per il pomeriggio che ti eri immaginato: quella cascata è stupenda e i suoi colori risplendono sotto i raggi del sole. Presto, bisogna scattare una foto per immortalare quel turchese straordinario dell’acqua! Omar non si fa attendere: ha già il dito sul pulsante e il momento non può sfuggire. Click.

È venuto qui alla cascata della Piumogna, a Faido, assieme alla moglie, un’amica e i figli: questa è un’esperienza che bisogna condividere! Il più piccolo ha pochi mesi e osserva con occhi meravigliati l’acqua che sembra cadere dal cielo in un tripudio di schizzi e goccioline: chissà cosa sta pensando…

Il luogo è suggestivo, quasi magico, ed è ideale per una giornata in mezzo alla natura con tutta la famiglia: tranquillo, immerso nel verde, facile da trovare, ma allo stesso tempo unico e sorprendente. A Faido basta seguire le indicazioni e si arriva subito al posteggio e al parco giochi, quasi sotto la cascata! Non si può sbagliare. 

Il prato invita a fare un picnic e in un attimo tutto è pronto: a pochi passi dall’acqua e dalla sua freschezza, Omar e sua moglie hanno già steso un telo, sistemato cibo e bambini e tra le mani di uno di loro è già apparsa una succosa pesca. Non durerà molto.

Nell’aria c’è il rumore della cascata, la fragranza del bosco e il canto degli uccelli, ma in Leventina anche la Storia si fa sentire ed è presente nell’aria.

Proprio la cascata ha avuto un ruolo importante per la valle: attorniata da strane leggende fino al XVI secolo, attorno al fiume fioriscono mulini, magli e una segheria, poi, nel 1889, a due passi dalla cascata Piumogna viene costruita la prima centrale elettrica del Cantone. Allora Faido era un’importante meta turistica, subito dopo Lugano e Locarno.

Situata sulla linea ferroviaria del Gottardo era visitata dalla borghesia e nobiltà milanese, che voleva trovare nelle montagne gli stessi confort presenti in città: c’era quindi un gran bisogno di elettricità.

A Faido nel 1907, durante l’estate, c’era addirittura un cinematografo.

Faido fu il primo comune ticinese a introdurre l’illuminazione elettrica.

Non è un film, ma la realtà, quello che racconta Omar in mezzo al parco giochi con un bambino tra le braccia.

Lui ama questo posto e conosce tanti dettagli che possono sfuggire ad un occhio disattento.

“Vedi quegli alberi vicini al parco giochi con quelle specie di more sui rami? Sono dei gelsi.” Ok, e quindi?

“Ricordano quando qui si allevavano i bachi da seta per poi realizzare il prezioso tessuto!"

"Le foglie dei gelsi venivano raccolte e date da mangiare ai piccoli bruchi che producevano il bozzolo di pregiato filamento che veniva poi trasformato in seta nel Sottoceneri e sul Lago di Como!”

Chi l’avrebbe mai detto?!

 

Ma Omar non ha finito: “Quegli alberi laggiù, invece, sono dei noci… che buono il nocino dei frati!”

Racconta quasi più aneddoti Omar che la mostra presente all’interno del maglio o il sentiero didattico nelle vicinanze!

Pro tip
A metà Ottocento nel Canton Ticino la produzione dei bachi da seta era la principale attività economica. A Faido c’erano circa 2'000 alberi di gelso, i bachi da seta erano di buona qualità e arrivavano da Como e Luino per acquistarli.
Vicino alla cascata, nella vecchia segheria è stata realizzata un’aula per ospitare le scolaresche e i gruppi e si organizzano esposizioni e mostre didattiche.
Una leggenda narra di un gruppo di nani che infestavano la valle della Piumogna infastidendo gli abitanti. Nel XVI secolo però San Carlo Borromeo li scacciò facendoli annegare nella cascata e per gli abitanti tornò la pace

L’ultimo aneddoto di Omar è legato al Castelletto di Faido, un palazzo fortificato – ora adibito a sala multiuso con anche un piccolo bar sul retro – che si staglia a fianco del parco giochi.

“Il Castelletto aveva due entrate distinte per far entrare le diverse fazioni politiche separate, senza incontrarsi.”

C’era poco da scherzare!

“Quegli alberi laggiù sono dei noci…che buono il nocino dei frati!”

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