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Riva San Vitale

Numerosi ritrovamenti archeologici attestano a Riva San Vitale un insediamento umano continuato che affonda le proprie origini addirittura nel Neolitico.

In epoche successive la regione vide il passaggio di Liguri, Etruschi e Celti, la popolazione dei Subinates a cui si deve il primo nome del villaggio, Primo Sobenno (774, poi, dal 1115, Ripa Sancti Vitalis). Sotto la dominazione romana, Riva fu riconosciuto come vicus, ma fu soprattutto con la diffusione del Cristianesimo (IV – V secolo), che il borgo lacustre acquisì una fondamentale importanza regionale.

Con l’istituzione della Pieve di Riva, uno dei centri ecclesiastici più antichi della Diocesi di Como, il borgo assunse il ruolo di punto di irradiazione del Cristianesimo in tutto il Ticino. La Pieve di Riva formò un consortium con quelle di Uggiate e di Balerna e successivamente, nel XV secolo, si unì con quelle di Agno, Balerna e Capriasca per formare la Comunità della Valle di Lugano, che, dal 1517, divenne il Baliaggio di Lugano.

Sul finire del XVIII secolo, a seguito delle tensioni tra il movimento filocisalpino e quello filoelvetico, venne costituita la Repubblica di Riva, formata da tutti i comuni della Pieve ma che ebbe vita molto breve (23 febbraio – 16 marzo 1798) e fu poi divisa, nel 1803, in due circoli (Ceresio e Riva) integrati al distretto di Lugano. Solo nel 1814 Riva passò definitivamente al Distretto di Mendrisio.

Agricoltura, pesca, fabbricazione per lo più artigianale di laterizi e un’industria di torcitura della seta: queste le attività che occuparono gli abitanti di Riva sino alla seconda metà del XX secolo.

Negli ultimi decenni, infine, il Comune di Riva San Vitale ha conosciuto uno sviluppo industriale e residenziale che ha portato all’abbandono delle pratiche agricole (ad eccezione della viticoltura, tutt’ora praticata con innegabile successo, e dell’orticoltura).

Caratteristiche

  • TRASPORTI Bus , Navigazione