Riedificata negli anni successivi all'incendio che devastò Airolo nel 1877, la chiesa dei SS. Nazario e Celso ha origini molto antiche. Le ricerche archeologiche condotte in occasione dei restauri (1995-98) fanno risalire la costruzione primitiva ai secoli VI-VII; sono state ritrovate tracce di edifici di diverse epoche, una piccola cripta, sepo lture, frammenti di affreschi e monete. Il campanile romanico, del XII secolo, rispettato dal fuoco, dalle valanghe e dagli scoscendimenti che hanno distrutto ogni altra costruzione antica del paese, è stato edificato con pietre grezze e risulta privo di decorazioni scolpite.
All'interno, decorazione pittorica di fine Ottocento (al bellinzonese Michele Carmine si devono i medaglioni del coro con i quattro Evangelisti e, nella navata, i Padri della Chiesa d'Oriente e Occidente) e inizio Novecento (Faini). Gli affreschi con i Santi (1926-27) sono dell'artista torinese Morgari; le cornici di Martinelli di Bizzarone. Le statue dei Santi Patroni e del Salvatore, facenti parte dell'altare del 1748, la cappella barocca della Madonna con statua lignea dorata, gli altari di Santa Caterina e San Carlo del 1774 sono scampati all'incendio del 1877.
L'altare maggiore (1880) è opera di Pietro Andreoletti di Porto Ceresio, autore anche del monumento funebre dell'ingegner Favre nel cimitero di Airolo.