Luca ne è convinto: tutte le piante comunicano tra loro. Attraverso l'internet della foresta, la complessa rete di radici che si estende in lungo e in largo sottoterra. È così che quando il grande faggio muore, il piccolo faggio lì accanto sa che è arrivato il momento di crescere. Ed è sempre così che, nei cosiddetti anni di pasciona, i faggi si coordinano per dare tutti assieme una sovrabbondanza di faggiole – al di qua e al di là dei confini nazionali. Anche all'esperto, però, restano cose da scoprire. “È tutta la vita che cerco la Rosalia alpina, o Cerambice del faggio, un bellissimo coleottero di un blu scintillante, che vive qui, nella Valle di Lodano.” Una specie in via di estinzione, tra le altre ragioni perché per riprodursi ha bisogno di tronchi d'albero vecchi e marci. “Un bosco sano consiste per il 30% di legno morto.” Bisogna, dunque, che l'uomo la smetta di “fare pulizia”.