Una cucina dai gusti originali

Alla Locanda Orico di Bellinzona, nel cuore della città, lo chef Lorenzo Albrici trasmette la sua passione per la cucina attraverso piatti elaborati ma dai sapori genuini.

Lo chef ticinese Lorenzo Albrici, che fin fa piccolo eredita l’amore per la cucina dai suoi nonni, a 18 anni parte per intraprendere diverse esperienze lavorative nel settore oltre Gottardo. A 30 anni, spinto anche dalla voglia di mettersi in proprio, farà ritorno e con il grande bagaglio professionale acquisito aprirà, nel 1998, il suo ristorante.

IL PERSONAGGIO

Lorenzo Albrici, Chef del ristorante Locanda Orico

Io da bambino ho sempre un po’ vissuto nelle cucine degli alberghi.

1 stella Michelin e 16 punti GaultMillau. Riconoscimenti importanti per il ristorante Locanda Orico e traguardi notevoli nella vita di un cuoco come Albrici, che da oltre 40 anni esercita questo lavoro con la stessa passione di sempre.

Nasce così la passione per la cucina, già in tenera età grazie ai nonni paterni. Affascinato da questo mondo passava gran parte del suo tempo nelle cucine degli alberghi di famiglia assaggiando prelibatezze, respirando odori e ascoltando le storie degli chef di un tempo. Il ricordo più bello? “Quando con il nonno andavamo in cantina a prendere il vino.” Ma anche la salsa dell’insalata fatta dai nonni “non dimenticherò mai la bottiglia un po’ unta che usavano.” E come tutti i grandi chef anche Albrici custodisce con cura una ricetta segreta “quella dell’aceto della nonna!” che tutt’oggi utilizza.

La sua carriera inizia in Ticino con un apprendistato e a 18 anni compiuti decide di partire. St. Moritz, cucine di alberghi di grandi città e poi l’opportunità al ristorante Crissier di Girardet dove lavorerà per diversi anni.
A 30 anni con un bagaglio professionale che fa invidia e che gli ha permesso di conoscere tante persone, paesi e culture, rientra in Ticino e decide di mettersi in proprio. Apre così, più di 20 anni fa, il suo primo ristorante: un piccolo locale in via Orico da cui prende il nome e dopo solo 2 anni ecco che arriva la stella Michelin!

Un grande traguardo, anche se per lui le stelle più importanti rimangono i suoi clienti.
Lo chef, infatti, tiene molto ai suoi ospiti e sapere come si sono trovati è estremamente importante. “Mi piace salutare tutti i clienti di persona.”

Ed è proprio così, quando può, esce dalla sua cucina per intrattenersi con loro e conoscerli così da poterli anche riconoscere quando torneranno la prossima volta.

Ma la sua cucina su cosa si basa?
“A livello nazionale e anche in Ticino abbiamo sicuramente dei prodotti molto interessanti.” Secondo Albrici è necessario trovare il giusto equilibrio e valutare quali prodotti prendere e da dove. “Bisogna sempre accertarsi che siano all’altezza del piatto che si vuole creare.” Per esempio, se la selvaggina non è nostrana preferisce piuttosto concentrarsi su altro. E lo zafferano? “Quello me lo fornisce un contadino di fiducia di Bellinzona!”

La gente va al ristorante per mangiare quello che a casa non mangia.

Per questo Albrici e il suo team valutano attentamente ogni piatto del loro menù che cambia stagionalmente. La creazione è complessa e a volte lunga. “Si discute, si immagina, si disegna e si fanno tante prove.” Contrasti di idee, colori e sapori che alla fine daranno vita a piatti leggeri, freschi e di qualità come per esempio la ricetta dei
Friabili gusci ripieni alla spuma di mirtilli selvatici.
E a volte un feedback da uno dei suoi clienti più affezionati è proprio quello che lo aiuta.

Locanda Orico (Chef Albrici) , Bellinzona

Ma il suo piatto preferito rimarrà per sempre “la pasta al pomodoro, strepitosa!”

Pro tip

Mercoledì e sabato variopinte bancarelle popolano il centro storico di Bellinzona. Il mercato della città è l’occasione giusta per comprare a chilometro zero e incontrare i produttori locali.

In buona compagnia: dal 2021 gli chef stellati in Ticino sono 8, ma l’unico a non essere collegato ad un hotel è proprio Lorenzo Albrici.

Il ristorante Locanda Orico è situato ai piedi della collina di Castelgrande dalla quale continuano le antiche fortificazioni cittadine ancora visibili che si snodavano fino al fiume Ticino.