Cinema Teatro - Chiasso

La data è storica: 10 agosto 1934. Il Municipio di Chiasso approva il progetto dell’architetto Americo Marazzi per la costruzione del Cinema Teatro, una sala che evoca stilemi classici, e che dovrà servire, come egli spiega, agli spettacoli cinematografici e alle rappresentazioni teatrali e di varietà.

L’anno dopo, 1935, l’inaugurazione. Suscita scalpore (e non poco entusiasmo) la decorazione del plafone, dell’atrio, e del foyer di Carlo Basilico, l’artista chiassese che realizza anche il murales, di ispirazione futurista, sulla torretta scenica dell’edificio.

È un sogno che diventa realtà, scrivono entusiasti i giornali, una stupenda realtà per la Città e per l’intera regione, di qua e di là della frontiera. Nel corso della sua storia il Cinema Teatro propone, a getto continuo, spettacoli di vario genere: film e opere liriche, operette e concerti di musica classica; e ancora: feste danzanti, balli di fine anno e di carnevale, sfilate di moda e incontri sportivi, conferenze e congressi; divenendo presto il cuore pulsante della Città.

Dopo un accurato restauro, con la riapertura e il rilancio della sala, nell’autunno del 2001, il sogno torna ad essere una magnifica realtà.

Da Vitruvio a Basilico, il teatro racchiude ancora oggi una potenzialità straordinaria: quella di essere una sorta di religione (laica) del nostro tempo. Religione: nel senso di un legame che unisce e fonda una comunità.

Dalla prosa alla musica, dalla danza al cinema, le molteplici iniziative del Cinema Teatro nel solco della sua storia, e sempre di respiro internazionale, hanno riacceso in questi anni l’entusiasmo del pubblico segnalando Chiasso (e il Mendrisiotto) come centro innovativo di progettualità culturale, particolarmente nell’ambito delle Arti teatrali.

Tali attività si integrano nella creazione del nuovo Polo artistico e culturale, che comprende, oltre al Teatro, il m.a.x. museo e il nuovo Spazio Officina: nell’insieme il nuovo Polo chiassese costituisce dunque un grande laboratorio di linguaggi, crogiolo di bellezza, irrinunciabile luogo di educazione (e di formazione) estetica.