L'edificio e in stile rinascimentale, la cupola s'innalza sopra il coro più piccolo e la massiccia torre campanaria, in pietrame rustico, ha lo zoccolo decorato a modanature multiple, tipiche dello stile del Beretta .
La facciata attuale è opera posteriore (1665) del figlio del Beretta, Pietro, e reca sopra il portale un'apertura dalle colonnine scanalate con capitelli corinzi.
All'interno, nella navata unica, i giochi d'ombra e luce che spaziano tra le articolazioni degli archi , delle vele, della cupola e delle cappelle sono armonicamente fusi con gli elementi architettonici, grazie al suggestivo effetto cromatico offerto dalla pietra viva impiegata: un granito policromo.
Numerosi sono gli altari che decorano le cappelle, ma, dopo i restauri del 1961, due soltanto sono secenteschi e di questi restano solo i fianchi e i dossali: l'altare detto di S. Carlo (1619) e quello di S. Caterina (1621) attribuibili a Pietro Beretta.
Sull'altare di S. Carlo vi e una tela dipinta da G. Andrea Bianchi detto il Vespino (1620).
Il paliotto in scagliola policroma proviene dalla bottega dei Pancaldi.
L'altare maggiore, recente (1969), è scolpito da Giovanni Genucchi, in esso sono raffigurati la Parusia, l'Ultima Cena, la Deposizione e la Resurrezione. Anche le vetrate sono recenti e sono opera di Hans Slocker. Sotto l'arco trionfale Crocefissione lignea del 1550. L'organo, lavoro di intagliatori locali, è della fine del XVII secolo.