Da qui ci si incammina verso la Lavizzara, dapprima lungo una stradina parzialmente asfaltata che attraversa una zona dolce e ben esposta del versante sinistro, cosparsa di cascinali. Di fronte, la "Faula" di Cavergno, rivela a tardo autunno, quando il bosco è spoglio, l'incredibile opera di bonifica. Si prosegue fino al ponte detto "della Merla", a valle di Brontallo e Menzonio, i cui abitanti dovettero per secoli rimediare ai danni delle piene, con grandi sacrifici di opere e finanze che furono causa di annose controversie. Lungo questo tratto si indovina infatti la profonda gola che la Maggia ha scavato con tenacia millenaria. Oggi essa non fa più paura, ridotta a un rigagnolo dalle numerose opere idroelettriche che ne inghiottono l'80% della portata.
Oltre il Ponte della Merla si attraversa la cantonale per prendere il sentiero tra le due costruzioni lungo la stessa. In prossimità di una stalla con affresco si raggiunge l'antica mulattiera, principale accesso per Menzonio fino al 1949.
Dopo una visita all'oratorio di Maria Assunta, con opere dall'artista Gianfredo Camesi, e alla chiesa restaurata di recente, si prosegue sulla strada asfaltata fino a Pianezza, dove si diparte il sentiero che, con piacevole saliscendi attraverso il ripido versante, ritrova la stradina per i Monti di Rima all'altezza del primo tornante: da qui a Broglio in dieci minuti.
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