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Casa - Museo Luigi Rossi

Circa cinquanta opere (dipinti, acquarelli, disegni e schizzi per illustrazioni) di Luigi Rossi (1853 – 1923). Pittore di genere, autore di ritratti e paesaggi, l’opera di Luigi Rossi si situa tra realtà e simbolo.

Dai primi anni Novanta ai primi anni Dieci si compie all'interno dell'opera di Luigi Rossi il passaggio dal realismo al simbolismo. Le ampie figurazioni della vita dei campi sono in relazione alla pittura di Jules Breton, già ammirata nel 1878 all’Esposizione Universale di Parigi: i due artisti condividevano la stessa pacata accettazione del declino della civiltà contadina, con serenità, in un atteggiamento malinconico e ideale.

Dal cuore della poetica in atto, si diffonde la presenza di Lucini, la cui parola corrisponde al segno di Rossi. L'artista alterna opere di iscrizione simbolista-sociale e simbolista-liberty, muovendo il suo discorso ora a sostegno di ideali umanitari, ora per un'arte di forza immaginativa. Rossi, verso la metà degli anni Novanta, dipinge L'armée du travail (cat. 89) e Rêves de Jeunesse (cat. 104), mentre intorno al 1910 nascono due quadri di diversa intonazione, sociale e allegorica, disposti in un ideale dittico a contrasto fra lo spazio chiuso delle case di ringhiera di città (Alveare, cat. 281) e quello aperto sul respiro della natura alpina (Canto dell'aurora, cat. 282): dalla realtà al simbolo si registra anche il passaggio dalla tonalità calda del verismo alla luce fredda dell’allegoria.

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Caratteristiche

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