
(Tratto da “La Riviera del Gambarogno” Federica Branca-Masa)
Fino al 1920 il transito delle persone e i commerci con il Gambarogno e con il Locarnese avvenivano unicamente attraverso la mulattiera che, valicando il colle di Sant’Anna, metteva in comunicazione con Gerra, Vairano e San Nazzaro. Tra il 1300 e il 1400 fu eretto il primitivo oratorio, adibito a cappella-rifugio per consentire ai passanti di sostare in preghiera e riposarsi Durante gli anni dello spopolamento il passo perse d’interesse e il patrimonio architettonico ne risentì cominciando a mostrare sempre più evidenti i segni del degrado. Un gruppo di volontari particolarmente affezionati al villaggio d’Indemini, in stretta collaborazione con il Municipio e la Parrocchia, si è impegnato a favore della tutela di queste preziose testimonianze del nostro passato. Un lavoro che non ha mancato di dare i suoi frutti: grazie al sostegno di privati e associazioni sono state rifatte la copertura in piode del tetto dell’oratorio e del rifugio (aperto tutto l’anno, dove possono pernottare fino a 12 persone). Vale la pena ricordare che è stato restaurato anche l’affresco della cappella sotto la direzione dell’Ufficio cantonale Monumenti storici e che è stato sistemato il piccolo spiazzo.