42476

Cimalmotto - Collinasca (it. 7.2)

La Valle di Campo è la regione che in Vallemaggia ha maggiormente sofferto dello spopolamento: la sua popolazione stabile è ormai ridotta a qualche decina di persone. Per molti anni il fiume ha eroso la montagna causando frequenti smottamenti, inghiottendo numerosi stabili agricoli e provocando un continuo spostamento dei promontori, con grave pregiudizio per gli stabili, le strade e i terreni. Da alcuni anni una galleria a monte della zona instabile inghiotte le acque della Rovana, in modo da rallentare il movimento della montagna. Oltrepassate le poche case di Collinasca si scende sulla cantonale che si segue fino al primo tornante; se si proviene da Bosco Gurin, una volta raggiunto il ponte di Corino, per evitare la discesa a Collinasca, si segue la carrozzabile che passa per Cerentino fino allo stesso tornante. Qui un sentiero conduce al fiume, di cui si risale la sponda sinistra, coperta da una boscaglia. Attraversare un ruscello, accanto al quale vi è un mulino abbandonato, per raggiungere una selva castanile con alberi dalla mole diventata proverbiale. Appena a monte della confluenza del riale della Valle di Niva, che forma un magnifico pozzo ai piedi di una cascatella, con il ramo principale della Rovana, un pittoresco ponticello è gettato sulla bella gola, stretta e sinuosa; su di esso veglia una cappellina con l'effigie della Madonna del Sasso. Si procede ora di fronte al terrazzo di Niva in una zona detta "da l'Ovi", con evidente riferimento allo scarso soleggiamento, soprattutto nella brutta stagione. Ben presto però si riguadagna l'altro versante, a valle di Piano di Campo. Si potrebbe, risalendo il fondovalle, transitare ai piedi della "Frana di Campo", ma il percorso è cieco poiché manca un collegamento con Cimalmotto. Occorre allora salire a Piano di Campo, dove si ritrova la strada che si segue fino alla sua fine.
  • Flavio Zappa