2862
Image 0 - Chiesa di San Nicolao
Image 1 - Chiesa di San Nicolao
Image 2 - Chiesa di San Nicolao
Image 3 - Chiesa di San Nicolao
Image 4 - Chiesa di San Nicolao
Image 5 - Chiesa di San Nicolao
Image 6 - Chiesa di San Nicolao
Image 7 - Chiesa di San Nicolao

Chiesa di San Nicolao

La chiesa di San Nicolao, decretata Monumento nazionale, costituisce uno dei più importanti esempi di architettura romanica nel Canton Ticino, notevole per la purezza delle sue linee.
Edificata nel XII secolo, attestata nel 1202 da una pergamena dell’archivio parrocchiale di Chironico è la più antica delle chiese romaniche della Leventina. Dedicata a San Nicola di Bari, ma comunemente detta di San Nicolao, faceva parte di un monastero dei Benedettini soppresso nel Quattrocento.

L’edificio rettangolare, rivolto a oriente, con un coro quadrato, un abside semicircolare e il campanile coronato da un tetto a padiglione, si caratterizza per un architettura sobria e rigorosa con l’abside profonda e il coro notevolmente rialzato al quale si accede grazie a due rampe di scale.
Sotto si estende la cripta a tre navate con otto colonne dai capitelli scolpiti e variamente ornati di animali fantastici, motivi vegetali e geometrici, a testimoniare l’interessante simbologia cristiana.
Sulla parete nord della navata vi sono tracce di un affresco romanico raffigurante l’ultima cena; su quella a destra affiorano invece frammenti di un San Cristoforo e di due Santi, probabilmente del XII secolo.
Il presbiterio è ornato da una serie di affreschi firmati e datati, sotto la finestra meridionale, da Nicolao da Seregno, che nel Quattrocento aveva creato una bottega molto attiva nella regione.

Nell’angolo ad ovest della chiesa, è conservato il fonte battesimale esagonale romanico del XI secolo, proveniente dalla parrocchiale, che presenta bassorilievi su quattro lati.

L'edificio è rivestito in granito a conci di varia altezza ed è stato restaurato nel 1945 da P. Mariotta. La facciata è a capanna, una bifora e un'apertura cruciforme alleggeriscono il frontespizio che sorpassa la linea del tetto a due spioventi: quattro lesene con due archi pieni la dividono in tre parti. Ai lati del portale principale troviamo due leoni seduti.

Il Bianconi nota che la bellezza compositiva dell'edificio è affidata: "all'esatto gioco delle proporzioni, alla perfetta consonanza delle parti: come l'abside si innesta con agevole eleganza sulla navata, così il campanile si stacca dal corpo della chiesa, le lisce pareti di conci alternati alti e bassi ricevono le poche finestre e sono coronate dalla continua archeggiatura con nobilissima semplicità e tutto l'edificio ha un'euritmia, un valore armonico che sorprende".