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La scuola di Mendrisio. Un progetto

Da sempre l’Accademia di architettura ha esposto annualmente una rivisitazione dedicata all’offerta formativa, ai risultati che vengono ottenuti durante i semestri di attività didattica e al lavoro delle studentesse e degli studenti.

Con un formato completamente rinnovato rispetto alle passate edizioni, la mostra ha anche quest’anno come obiettivo primario l’esposizione del lavoro prodotto collettivamente dalla comunità accademica durante il periodo 2022/23. Utilizzando gli spazi del Teatro dell’architettura, l’intento è quello di avvicinare il pubblico, e non solo quello di addetti ai lavori, alla varietà degli insegnamenti e delle attività che vengono svolte all’interno del campus dell’USI a Mendrisio, tutte finalizzate alla formazione di nuove generazioni di architetti secondo un’impronta didattica e di trasmissione dei saperi disciplinari specifica e inedita: un progetto innovativo e sperimentale ereditato dagli iniziatori della scuola di Mendrisio, sapientemente impostato a partire dal 1996, anno di avviamento dell’Accademia di architettura.

Tuttavia, l’esposizione è anche e comunque occasione per riflettere di nuovo sulla natura di una scuola di architettura. Infatti, dopo il ritiro dalla scena della didattica dei suoi fondatori, l’Accademia di architettura ha il dovere e il necessario compito di continuare a ripensarsi per programmare il proprio futuro scenario in termini di offerta formativa, pur nel solco inaugurato 27 anni fa da Mario Botta e Aurelio Galfetti.

Nel ‘900 l’accademismo Pompier nato dall’École des Beaux-Arts fu messo in crisi dall’esempio fornito dalla Bauhaus da Dessau a Berlino. La chiusura della scuola fondata da Walter Gropius da parte dei nazisti nel 1933 portò a una irradiazione dei principi modernisti nel resto d’Europa e soprattutto negli Stati Uniti grazie alla diaspora degli ex professori che vi trovò rifugio. A Chicago poi Ludwig Mies van der Rohe, dovendo riprogrammare l’Illinois Institute of Technology, ribadiva l’intenzione di uscire dall’accademismo stilistico: ‘Non gli impartiamo soluzioni, ma cerchiamo di insegnare agli studenti i mezzi per risolvere i problemi’. Si è pensato quindi di dedicare uno spazio in mostra per tratteggiare in sintesi i principi che hanno guidato la formazione di alcune scuole del secolo scorso, importanti punti di riferimento per i programmi didattici delle scuole di architettura del secolo XXI: la Hochschule für Gestaltung di Ulm, la Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, l’Architectural Association di Londra, l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia e l’Institute for Architecture and Urban Studies a New York.

Il percorso espositivo inizia al piano terreno del Teatro dell’architettura con una presentazione degli atelier di progettazione, di quelli di rappresentazione visiva e di consapevolezza spaziale del primo anno del corso di Bachelor e continua nelle due gallerie ai piani superiori. La visita procede con l’esposizione delle attività riferite agli anni successivi nei differenti ambiti didattici e organizzate per sezioni: dalle discipline storico-umanistiche alla cultura del territorio e del paesaggio, da quelle riferite alle tecnologie costruttive consapevoli, tradizionali, innovative e sostenibili alle scienze esatte, dalle tecniche di rappresentazione e dai workshop di cinema e fotografia per l’architettura ai corsi dedicati al progetto per l’effimero. A conferma dell’importanza e della centralità del progetto di architettura nel percorso formativo dell’Accademia, al secondo piano sono in mostra gli esiti degli atelier di progettazione suddivisi per gruppi a seconda delle intenzionalità e delle vocazioni espresse: da quelli dedicati all’housing per le abitazioni individuali e collettive a quelli per all’architettura a scala territoriale, dagli atelier per progettare il riuso del patrimonio esistente agli atelier portatori di valori all’insegna dell’”internazionalismo critico’. La visita è scandita da una serie di interviste realizzate con studenti e studentesse, assistenti e docenti a rappresentare l’ampia e variegata comunità che anima il campus della scuola di Mendrisio.

La mostra è il frutto del lavoro collettivo delle studentesse e degli studenti, degli assistenti, dei docenti, dei professori e delle professoresse - che hanno fornito testi, progetti, immagini e modelli - nonché del supporto organizzativo di collaboratrici e collaboratori dell’Accademia di architettura dell’USI.

Caratteristiche

  • APERTURA lun: Chiuso / Closed / Geschlossen / Fermé
    mar... ven: 14:00 - 18:00
    sab... dom: Chiuso / Closed / Geschlossen / Fermé
  • TIPOLOGIA Mostre e fiere