Il Ticino degli anni del 2010
Il secondo decennio del Duemila è caratterizzato da digitalizzazione crescente, crisi globali e una rivoluzione nei trasporti svizzeri.
Volendo mettere a fuoco per cominciare un evento che ha segnato sul piano politico il decennio ticinese e svizzero, il pensiero corre subito al 9 febbraio del 2014. Quella fu la data di un voto popolare svizzero con cui le cittadine e i cittadini elvetici decisero di accettare l’iniziativa popolare “contro la immigrazione di massa”. Quella volontà popolare (seppur risicata, 50,3 % contro il 49, 7) fa notizia in patria e in Europa perché sancisce la conferma di un orientamento popolare influenzato dal timore di fronte alle grandi correnti migratorie interne al continente europeo che gli accordi di Schengen sulla libera circolazione di persone (cui la Svizzera ha aderito) permettono.
Spostando il focus sul Ticino, nel 2011 il rinnovo dei poteri politici cantonali provoca un cambiamento abbastanza clamoroso. La Lega, che già dal 1995 siede in governo con Marco Borradori, raddoppia. Se a fare le spese dell’entrata in Consiglio di Stato della Lega era stato il PPD, questa volta tocca al PLR perdere uno dei due seggi. Liberali che rinunciano a quello che per decenni era stato un loro “feudo”, l’Educazione e la Cultura, lasciandola al socialista Bertoli e mantenendo per sé le Finanze e l’Economia con Laura Sadis. Nel 2012 è il turno delle elezioni comunali (a Bellinzona i socialisti con Mario Branda conquistano per la prima volta la poltrona di sindaco in una delle città ticinesi). A Lugano, nel 2013, avviene l’altro colpo grosso della Lega: Marco Borradori, da diciotto anni in governo, decide di sfidare il sindaco per antonomasia, Giorgio Giudici, da ben 29 anni alla testa della città, e riesce ad imporsi.
Sul piano della politica nazionale il Ticino ottiene il 20 settembre del 2017 una affermazione importante: dopo 18 anni di assenza dal Consiglio federale di un ministro ticinese, il consigliere liberale-radicale Ignazio Cassis viene eletto nel governo federale, diventando l’ottavo consigliere federale ticinese dalla nascita della Svizzera moderna nel 1848. Il 28 settembre Ignazio Cassis viene ufficialmente festeggiato a Bellinzona e sfila dalla stazione fino a palazzo del governo fra gli applausi di una folta folla: sono passati quasi vent’anni da quando la stessa cosa era avvenuta per Flavio Cotti.
Forse l’evento più significativo del decennio per la Svizzera italiana e per la Svizzera è l’inaugurazione di Alptransit, la più lunga galleria ferroviaria d’Europa, 57 chilometri scavati sotto le alpi con un capolavoro di ingegneria e tecnologia. Costata 17 anni di lavoro (e 25 miliardi di franchi) Alptransit è stata una iniziativa elvetica che assicura a tutto l’asse europeo nord-sud una velocizzazione e un progresso indiscutibili. L’inaugurazione del traforo ferroviario più lungo e più profondo del mondo avviene il primo giugno del 2016. Quattro anni dopo, nel 2020, viene inaugurata anche la nuova galleria ferroviaria del Ceneri (15 chilometri e mezzo), Per il Ticino c’è stata un progresso netto dei tempi di percorrenza sull’asse nord sud nazionale e su quello interno ticinese. La Città Ticino si sviluppa e si inserisce nella rete nazionale e internazionale.
La politica turistica del Canton Ticino volta pagina, a livello strutturale e istituzionale. A quasi cinquant’anni dalla nascita dell’Ente Ticinese per il turismo, nasce l’Agenzia turistica ticinese, in seguito alla nuova legge cantonale sul turismo entrata in vigore dal 2015. Dopo essere stato per vent’anni direttore di ETT e per 10 presidente, Marco Solari lascia il timone della politica turistica ticinese, essendone stato a tutti gli effetti un protagonista.
Un grande respiro che accompagna tutto il secondo decennio del Duemila, anche in Ticino, è quello legato alla problematica ambientale. Da una parte c’è la cosiddetta emergenza climatica, con tutti i dati scientifici circa il surriscaldamento globale e con la presa di coscienza sul ruolo che le attività umane possono avere fra le concause di quel fenomeno. Dall’altra, si è andata affermando una mentalità nuova e crescente di preoccupazione per l’ambiente. Questa onda verde influenza i contenuti delle agende politiche, i comportamenti privati, il rapporto con il tempo libero. I turisti (ma anche gli abitanti) scoprono con maggiore curiosità la ricchezza delle valli di montagna, le traversate in altura, le reti di sentieri, gli itinerari nel verde a piedi o in rampichino.
Poi, a febbraio del 2020, l’emergenza climatica e molti altri temi e progetti vengono congelati dalle prime avvisaglie remote, in Cina, e poi dall’espansione rapidissima e planetaria, di un virus influenzale anomalo e dalle conseguenze gravissime. Viene battezzato Corona Virus o con l’acronimo Covid 19. Il mondo ne viene investito, e dunque anche la società ticinese, nei suoi aspetti privati e pubblici, familiari e di lavoro, viene investita dall’emergenza Covid 19: tutto viene un po’ sospeso, tutto deve essere affrontato con responsabilità, senso civico, solidarietà.
Ma questa è storia recentissima, questo è il presente.
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