29987

Tradizioni popolari della Svizzera italiana

Ogni regione eredita dal passato le sue tradizioni e usanze. Ad esse si aggiungono leggende, proverbi, modi di dire, credenze, occasioni di festa, forme di artigianato e tecniche di lavoro, a formare quel patrimonio culturale, di valori e di memoria collettiva caratteristico di un'area geografica delimitata.
Anche la Svizzera italiana era ricca di forme e manifestazioni di vita e di cultura popolare assai radicate e diffuse, spesso comuni a quelli di altre zone alpine e prealpine europee dalle condizioni ambientali, sociali ed economiche simili. Differenziazioni si riscontrano invece tra le usanze della civiltà contadina, artigiana o borghese, e ancor di più tra quelle delle popolazioni delle vallate alpine rispetto a quelle della campagna e pianura.
Molte tradizioni popolari nascono attorno ai momenti particolari del ciclo della vita (la nascita, il matrimonio, la morte). Altre seguono il calendario stagionale, che scandisce il tempo dei lavori della terra (il carico dell'alpe, la mietitura, la vendemmia) o quello liturgico, con le sue ricorrenze religiose (Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua, i santi); in qualche caso si innestano su eventi storici, politici o naturali.
Le tradizioni popolari si sono mantenute più a lungo presso le popolazioni vallerane e tra gli abitanti dei luoghi discosti dai centri, che invece sono stati maggiormente (e in anticipo) interessati dalle trasformazioni indotte dall'industrializzazione. Il mondo rurale ticinese è, in buona parte, scomparso nel XX secolo; con lo spopolamento delle valli e l'abbandono progressivo dei lavori legati alla terra molte tradizioni e usanze sono andate perse; altre, relativamente nuove per la Svizzera italiana, sono state importate da altri paesi e si sono rapidamente diffuse.