La memoria dei morti caratterizza l'inizio del mese di novembre: il due é consacrato alla commemorazione dei defunti, introdotta dai benedettini nel X secolo. In passato numerose usanze erano collegate a questo giorno particolare. Si pensava che i defunti tornassero alle loro case, perciò si cambiavano le lenzuola, affinché potessero riposare bene dopo il lungo viaggio. Ai morti che tornavano bisognava preparare del cibo, possibilmente fave o castagne, e un catino d'acqua perché potessero lavarsi. Il fuoco doveva essere sempre acceso, per scaldarli dal gelo della notte e della morte.
La sera si recitava il rosario in memoria dei defunti, dopo aver mangiato le castagne. Si rinunciava alla carne e si promuovevano questue per i più poveri. In alcune località si offriva del granoturco alla chiesa; lo si metteva all'asta e il ricavato serviva alla celebrazione di messe in suffragio dei defunti.
In quei giorni venivano anche preparati i dolci chiamati "oss da mort", traducibile sia con "ossi da mordere" (si tratta di un biscotto allungato e assai croccante) sia con "ossi da morto", come suggerisce la forma.
Alcune di queste usanze sono sopravvissute fin verso il 1950.