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Pizzo Leone

Il Pizzo Leone (1659 m) è l’austera sentinella dell’”eccelso Ghridone”, come scriveva verso la metà dell’Ottocento il naturalista ticinese Luigi Lavizzari, uno dei primo esploratori delle montagne ticinesi. Montagna praticata in tutte le stagioni, anche in inverno con le racchette e lo sci escursionistico. Ideali: la tarda primavera e l’autunno.

 

Il premio è un uno splendido panorama sul Lago Maggiore, sulle Prealpi e sulle Alpi. Arrivati sulla cima, non bisogna guardare l’orologio, ma semplicemente immergersi nella contemplazione. Policromie molto variegate: l’azzurro inteso del lago, il verde che ammanta gran parte delle montagne. Sullo sfondo: la cortina candida di nevi del Monte Rosa e della sua catena vallesana. E poi ancora i siti più vicini: Ii Verbano fino a Cannobio e a Luino. Le Centovalli con i loro candidi villaggi abbarbicati come nidi di rondini ai fianchi verdeggianti. Poi sempre più lontani, un dedalo di valli e di cime da centellinare. Il tempo passa, ma non è sprecato. Un panorama da colmare gli occhi e il cuore.

 

Per raggiungere il Pizzo Leone, si può arrivare Porera in automobile per poi incamminarsi verso la cima passando per l’Alpe di Naccio. In alternativa, è possibile prendere la funicolare che parte da Vedasio e arriva a Rasa, piccolo villaggio nelle Centovalli chiuso al traffico dal quale poi proseguire a piedi tra boschi di castagni fino al Pizzo Leone.