42471

S. Carlo - Robiei (it. 2.3)

San Carlo si distingue dalle altre terre di Bavona per la struttura del suo abitato meno compatto. È questa l'ultima terra di Bavona, un tempo tuttavia, poco più a monte sul versante destro, vi era la terra di Prèsa, divisa nei nuclei Di Sotto e Di Sopra, abbandonata già da secoli a causa della pericolosa frana alle sue spalle, che scarica materiale in continuazione: restano, tra i ruderi, due case-torri e il piccolo oratorio del 1524, che il fiume ha irrimediabilmente rovinato.
Robièi è una zona di grande interesse naturalistico che una rete di sentieri ben segnalati mette in comunicazione con le valli di Peccia, Sambuco, Bedretto e Formazza. Per giungervi, il mezzo più comodo è la teleferica. Un ottimo sentiero però, consente di risalire la valle lungo le tracce secolari di mandrie e pastori. Esso va assolutamente evitato a partire dalle prime nevicate, a causa delle numerose valanghe che scendono lungo i canaloni del suo versante sinistro e i cui resti rimangono spesso fino a estate inoltrata.
Incamminarsi sulla strada che conduce alla stazione della teleferica: al primo tornante si devia sulla stradina che porta con numerose volute ad una presa d'acqua. Si passa allora sul versante destro per proseguire in un bosco dove i latifogli lasciano poi spazio alle conifere. Quando la valle si fa nuovamente un po' più dolce si ritorna sul versante sinistro per attraversare il maggengo di Campo.
Poco oltre il sentiero si inoltra nuovamente in una strettoia e lambisce quasi il fiume. Più avanti si transita ai piedi di altissime pareti rocciose scure, modellate dal secolare fluire dei ghiacciai, che sembrano impedire l'accesso ai pascoli superiori. Il sentiero supera tuttavia comodamente questa muraglia, in cima alla quale si trova la capanna Basòdino della sezione di Locarno del CAS. Alle sue spalle si raggiungono in pochi min. la funivia, la diga di Robièi e il ristorante.