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Marianne Von Werefkin

Nota pittrice espressionista di origine russa, Marianne Von Werefkin ha vissuto gli ultimi anni della propria vita ad Ascona. Cresciuta in Russia, dove ha studiato pittura, nel 1896 si trasferisce in Germania.

Qui avviene l’incontro, che condizionerà tutta la sua vita, con Alexej Jawlensky, giovane ufficiale, minore di lei di quattro anni, che seguiva i corsi serali all’Accademia di Repin. È l’inizio di una relazione straordinaria in cui la Werefkin rinunciando per dieci anni alla sua pittura si dedica interamente alla promozione dell’arte di Jawlensky, con l’obiettivo di farne il profeta della Nuova Arte, arte che lei, in quanto donna, riteneva di poter solo annunciare, ma non realizzare. Nel 1896, si trasferisce con lui a Monaco di Baviera. Il suo salotto diviene un animato punto d’incontro dell’avanguardia intellettuale e artistica internazionale. Vi si riuniscono in accese discussioni sui temi più attuali dell’arte Kandinsky, Gabriele Münter, Franz Marc, Paul Klee, Kubin, Nolde, il compositore e pittore Schönberg, il danzatore Alexander Sacharoff, Djaghilev e molti altri. Nel 1914 l’imminente primo conflitto mondiale spinge la coppia a cercare rifugio in Svizzera, prima a Ginevra e poi, nel 1918 Marianne si separa da Jawlenski e si sposta ad Ascona. Qui continua a dipingere e nel 1924 fonda il gruppo artistico “Der Grosse Bär”. Si spegne ad Ascona nel 1938. La Fondazione Marianne Werefkin di Ascona raccoglie oggi un centinaio di opere, schizzi e scritti dell’autrice.