42450

Ghiéiba - Capanna Cristallina (it. 5.2)

Risalire la Val di Peccia fino al Naret comporta il superamento di un forte dislivello lungo alcuni gradini glaciali, tra i quali ampie conche verdeggianti ospitano i corti degli alpi Bolla e Froda, fino ad una zona dal carattere marcatamente alpino. La mancanza di trasporti pubblici obbliga a combinare questo itinerario con quello per il Rifugio Poncione di Braga, per la Capanna Robiei, per la Capanna Cristallina o per Fusio. Attraversato il fiume a Ghiéiba, si lascia la strada al primo tornante per inerpicarsi sul pendio che ben merita il nome di Erta. Superato questo primo gradino si ritrova la strada poco prima di Casgiolèir (1652 m). Più avanti, oltre le cascine di Sassello, si diparte una scorciatoia che ritrova la strada nei pressi di una cascata. Nella prossima conca (Piano della Bolla), un edificio riunisce cascina, stalla e caseificio per il servizio dell'alpe. Qui giunge l'itinerario dal Rifugio Poncione di Braga. Con breve salita attraverso i larici, si giunge ad una nuova conca (Corialmètt 1899 m). Dopo una strettoia sovrastata da un dosso (pilone) la valle tuttavia forma un nuovo sorprendente slargo e il fiume indugia pigramente nei meandri di Pian Radorta. Solo verso il corte Zotta (2119 m) il terreno si fa più ondulato: alle loro spalle si riprende a salire in modo più deciso fino ad un ponticello sullo sfondo del Pizzo Cristallina. Qui si volge in direzione nord, dopo un secondo ponticello si raggiunge il promontorio di Sasso Nero (2228 m) ai margini della pietraia, sotto la linea dell'alta tensione. Attraversando in leggera salita si aggira lo sperone orientale del Sasso Nero per immettersi in una valletta che si risale dapprima sulla sua sponda destra, ai piedi di una roccia scura, in seguito sulla sponda opposta, più ripida e sassosa, fino al Passo del Sasso Nero, passaggio poco marcato a 2420 m sullo spartiacque. Ai nostri piedi il bacino del Naret, che si raggiunge in pochi minuti.
  • F. Zappa