42474

Collinasca - Bosco Gurin (it. 6.2)

Collinasca consta di poche case sui due lati di una gola, una segheria, un oratorio e un grande abbeveratoio in sasso datato 1859. Poco prima del ponte sulla strada vecchia ha inizio il sentiero: esso risale la ripida costa boschiva, affacciandosi di tanto in tanto sull'impetuoso riale che scende dalla valle di Bosco. Sull'altro versante il campanile di Cerentino sembra spuntare tra le fitte fronde. Proseguire fino ad un ponticello a volta che si trova proprio ai piedi della frazione di Corino, alla testa del quale vi è una cappella affrescata da Piero Franzoni nel 1948. Si torna allora sul versante destro per ritrovare la strada in prossimità di una baracca in legno: seguire la stessa per ca. 100 m fino al ponte, volgere a sinistra e continuare su una sterrata poi su un sentiero in località detta Piano dei Vitelli. Nel punto in cui il cammino è più vicino al fiume si oltrepassa un cancello situato sotto un macigno con una sporgenza impressionante; più avanti un ponticello in cemento riporta sulla riva sinistra. Ci troviamo in una radura (Cioss), con una stalla coperta in lamiera: di fronte ad un bel pozzo spumeggiante si scorgono i resti di un antico forno da calce. Si prosegue lungo la stessa sponda, attraversando scarpate in riva al fiume, zone alluvionate dai numerosi riali laterali e tratti di bosco incolto fino a Geschanu dove la vista può spingersi fino al maestoso Madone di Batnall, che appare in lontananza. Il passaggio situato un tempo davanti alle cascine è stato rosicchiato dalla Rovana: una deviazione alle loro spalle consente tuttavia di raggiungere i prati ancora parzialmente falciati di Ubaràb. Da qui sentiero, largo e comodo, risale l'abetaia per ritrovare la strada cantonale in prossimità di una cappella a pochi minuti da Bosco Gurin. Questo itinerario è consigliato soprattutto durante la bella stagione, a causa dello scarso soleggiamento di cui gode.
  • Flavio Zappa